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P. 18/07/2002- Risulta quindi opportuno prevedere, in corrispondenza dei tratti interessati, ulteriori misure e adeguati criteri di dimensionamento per ridurre tale rischio; -a fronte della vulnerabilità degli ecosistemi fluviali interessati, si dovranno evitare rischi di inquinamenti liquidi e solidi anche in fase di costruzione e demolizione, adottando opportune misure di cautela e protezione. Si deve evitare l'introduzione di opere idraulichein alveo non strettamente necessarie e queste ultime devono essere realizzate, ove possibile, ricorrendo a tecniche di ingegneria naturalistica; - a fronte del notevole impegno che verrà assunto con l'adozione delle varianti in galleria, che permetterà di rimuovere il notevole impatto dell'autostrada nei confronti di tale valle, appare non coerente la permanenza di questa condizione di degrado dell'ecosistema più importante rappresentato dal corso d'acqua, per di più in area protetta. Sarà opportuno cogliere l'occasione per realizzare un progetto di riqualificazione del fiume Calore nel tratto in questione; - gli interventi previsti dallo studio di impatto ambientale, consistenti nel drenaggio delle acque nei corpi di frana, nella stabilizzazione dei versanti con ripristino morfologico e vegetazionale e nella protezione dall'erosione adottando, ove possibile, tecniche di ingegneria naturalistica, appaiono adeguati. - Le opere di impermeabilizzazione delle gallerie sono da considerarsi come presidi efficaci a contenere l'impatto potenziale. Per quanto riguarda la variante in galleria presso Casalbuono, non essendo stata approfondita dal punto di vista della caratterizzazione geologica e idrogeologica, in sede di progettazione esecutiva si dovrà procedere a tale caratterizzazione tramite opportuni sondaggi e, comunque, estendere anche a questa l'intervento di impermeabilizzazione; - l'analisi degli impatti sul paesaggio riconducibili al progetto ha fornito indicazioni rassicuranti sia sulla loro entità che sulle possibilità di una efficace riduzione a seguito della realizzazione delle misure di inserimento e mitigazione che fanno parte integrante del progetto stesso. Un notevole risultato in termini di miglioramento viene conseguito grazie all'introduzione di nuove varianti in galleria, specie quella nel tratto prospicente Casalbuono, e al- la demolizione con ripristino dei tracciati dimessi; -complessivamente l'impatto dell'infrastruttura sulla componente atmosfera risulta modesto. Le concentrazioni post operam in condizioni prevalenti risultano sempre conformi agli standard di qualità dell'aria. -In prossimità dell'infrastruttura stradale sono quindi garantite concentrazioni di inquinanti inferiori agli standard di qualità dell'aria sostanzialmente conformi alle indicazioni dell'OMS, non sono pertanto da prevedere specifici interventi di mitigazione; - la necessità, sul lato sinistro, che presenta un numero ben più consistente di ricettori vicini, di adottare sistemi più articolati di schermatura (strutture a sbalzo, diffrattore sommitale, strutture a buffles) che consentano il contenimento del rumore alla sorgente stradale, rendendo nelle aree di pertinenza residenziale il clima acustico rispondente ai limiti di riferimento; - le valenze sopra indicate risultano di notevole importanza tanto da classificare questa zona fra quelle meritevoli di priorità di tutela a livello nazionale; la peculiarità della zona interessata sta nella contemporaneità e nella qualità delle valenze ambientali, che vengono limitate dal tracciato autostradale nel suo percorso attuale, e addirittura minacciate o compromesse qualora dovessero verificarsi eventi accidentali o fenomeni di impatto concentrato. Rimuovendo il tracciato dal tratto della valle si eliminerebbero in questo tratto i rapporti residui dell'opera nei confronti del SIC. Rimuovendo il tracciato dal tratto della valle si offrirebbe inoltre un importante contributo alla ricucitura del corridoio ecologico corrispondente, il quale rappresenta un elemento cardine di connessione fra i grandi ecosistemi che si sviluppano nei tre parchi nazionali interessati: Cilento e Valle di Diano, Val d'Agri (in corso di attivazione), Pollino. La galleria, peraltro, eviterebbe 2 faglie e il tratto interessato da instabilità; -in termini di bilancio ambientale, si può affermare che l'impatto dovuto allo smaltimento dello smarino della nuova galleria rispetto al guadagno in termini ambientali non sono paragonabili in quanto la Valle del Calore con la rimozione dell'autostrada avrebbe dei vantaggi notevoli considerato che il tracciato attuale è di fatto incompatibile con l'integrità della valle; - un vantaggio di notevole entità a favore della soluzione in galleria è anche rappresentato dalla gestione della cantieristica e del traffico nonchè alla corrispondente sicurezza. L'esecuzione dei lavori in un tratto così critico quale quello corrispondente al costone roccioso richiederebbe la deviazione, forse totale, del traffico, almeno durante determinate fasi; -ciò creerebbe problemi di viabilità lungo la s.s. 10 di impatto nei tratti da quest'ultima interessati, con particolare riferimento agli abitati. Anche l'apertura alternata delle corsie determinerebbe inefficienza e rischi di convivenza coi lavori, compresi quelli di demolizione e recupero della parte di vecchie opere. La costruzione della galleria, essendo totalmente alternativa a questo tratto critico, permetterebbe di continuare a utilizzare normalmente il vecchio tracciato fino al completamento dell'opera e a realizzare poi separatamente i lavori di demolizione e recupero ambientale del vecchio tracciato, una volta completamento chiuso al traffico. L'esercizio della galleria di contro comporterà però problemi in ordine alla sicurezza e alla evacuazione dei gas, e quindi sarà necessario approfondire tali aspetti in sede di progettazione esecutiva; - Considerata la nota n. 4492 della regione Campania del 22 aprile 2002, pervenuta il 5 maggio 2002, con cui si esprime un parere positivo a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni: preferenza per la soluzione del progetto di base del tratto prospiciente il comune di Casalbuono (una carreggiata in galleria ed una in trincea); - utilizzo per cave di deposito esclusivamente di siti di cava dimessi, previa idonea progettazione ed esecuzione della bonifica e protezione idrogeologica del sito; -progettazione di dettaglio ed esecuzione delle opere di mitigazione delle scarpate e delle sedi dimesse previste dal SIA; - esecuzione delle verifiche di visibilità anche per le curve sinistrorse nei tronchi a cielo aperto, valutando eventuali necessità di adeguamento del progetto; - Considerato l'estratto dal verbale della seduta del 6 maggio 2002, della regione Basilicata del 21 maggio 2002, pervenuto il 21 maggio 2002, con cui si esprime un parere interlocutorio; -Il Comitato: sentita la presentazione del progetto svolta con la quale sono stati evidenziati al Comitato i caratteri salienti e le problematiche del progetto in questione particolarmente presenti nel rapporto tra la nuova sede autostradale e la complessa e delicata situazione geomorfologica relativamente al tratto compreso tra il viadotto Noce e lo svincolo Lagonegro Nord e idrogeologica e strutturale per il lotto 3; -presa visione degli atti progettuali che accompagnano l'istanza di richiesta di valutazione di impatto ambientale, dopo ampia ed approfondita discussione in merito al progetto in questione il Comitato pur condividendo l'ipotesi progettuale del tracciato in quanto lo stesso non impegna ulteriori parti significative di territorio non ritiene di poter esprimere un parere conclusivo in quanto le verifiche di fattibilità dell'ipotesi progettuale non sono adeguatamente supportate ed i dati geologici e geotecnici attuali non sono stati correlati ai dati già in possesso e desunti da campagne geologiche già nel passato eseguite in relazione alle eventuali interferenze tra le nuove opere e quelle esistenti; -Pertanto il Comitato all'unanimità decide che per la formulazione del parere definitivo venga acquisita da parte dell'ufficio compatibilità ambientale la documentazione tecnica integrativa che dia risposta alle considerazioni tecniche riportate; -Visto il parere del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano prot. n. 5874, formulato in data 4 dicembre 2001, pervenuto in data 10 dicembre 2001, relativo al progetto di ammodernamento e adeguamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria nel tratto compreso nel perimetro del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano; - A seguito dell'analisi dello studio di impatto ambientale, limitatamente al tratto compreso nel perimetro del Parco, i sottoscritti convocati con nota del direttore dell'ente n. 5790 del 22 novembre 2001 esprimono il seguente pa- n. 10167NIA/A.0.13.G del 28 settembre 2001: 1. l'analisi delle alternative di progetto indicate nel "Quadro di riferimento progettuale" non risulta chiaro. Non sono specificate da un punto di vista ambientale le motivazioni della scelta del tracciato definitivo rispetto a quello alternativo. Al paragrafo 1.4.1 (Aspetti tecnico economici) è descritta una valutazione economica di larga massima che motiva la scelta complessivamente per tutto il tracciato, mentre l'analisi del confronto tra i tracciati dovrebbe essere eseguita singolarmente per ogni tratto. Al paragrafo 1.4.2 (Aspetti ambientali) si indica che "... la somma dei punteggi conseguiti dalle due alternative in ciascun tratto ..." predilige il tracciato definitivo al tracciato alternativo: non sono riportate le analisi ambientali nè i punteggi a motivazione di questa affermazione. Manca infine un confronto con l'alternativa "0"; 2. la realizzazione del viadotto sul fiume Calore prevede la costruzione di due piloni nell'alveo fluviale, obbligando il progettista a prevedere opere di difesa consistenti in gabbioni a rete metallica la cui realizzazione contribuisce ad alterare il regime idrico superficiale del corso d'acqua. Tale situazione determina un impatto negativo sulle comunità biologiche del greto fluviale, il cui habitat verrebbe sottratto dall'occupazione di suolo e danneggiato dal divieto di allagamento naturale della zona di greto. A tal proposito si evidenzia che l'habitat di greto è di interesse comunitario, ai sensi della direttiva "Habitat" e del Decreto del Presidente della Repubblica n. 357/1997, così come lo sono alcune specie che verrebbero colpite dall'impatto negativo sul loro habitat e, in particolare, gli anfibi Triturus italicus, Rana italica e Hyla arborea. Tale situazione è ben evidente nello stesso S.I.A. che propone infatti interventi di minimizzazione. Questi ultimi, tuttavia, non risolvono il danno sulle biocenosi, perchè si limitano a ricostituire l'habitat dei boschi e degli arbusteti ripariali dell'area retrostante i gabbioni, diverso da quello danneggiato (ghiaieto), pertanto non risolvendo il problema dell'impatto negativo sulle specie di interesse comunitario; 3. per quanto riguarda gli scavi in galleria, dal punto di vista idrogeologico non risulta possibile esprimere una valutazione sull'impatto generato dalla realizzazione dei lavori, in quanto la carta idrogeologica (Quadro di riferimento ambientale, Tav. AM3.1-5) riporta i complessi idrogeologici ed i relativi gradi di permeabilità senza fornire alcuna informazione sul deflusso idrico sotterraneo; - Considerato il parere del Ministero per i beni e le attività culturali prot. n. ST/407/17942/2002 del 14 maggio 2002, pervenuto in data 14 maggio 2002, con cui si esprime parere favorevole alla richiesta di valutazione di impatto ambientale, a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni: con apposita istanza inoltrata con nota n. 685 del 28 marzo 2001, qui pervenuta in data 3 aprile 2001, prot. ST/407/9880, l'Ente nazionale per le strade - Direzione generale, ha richiesto la pronuncia di compatibilità ambientale ex art. 6, Legge 8 luglio 1986, n. 349, per lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo 1/A delle norme CNR/80 nel tratto compreso tra il km 108+000 al km 126+000; |
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